L’anno che verrà

Workout Magazine - Studio Chiesa communication

Secondo l’analisi che effettua ogni anno Google sui principali trends e i termini ricercati maggiormente dalle persone, per il 2022 uno fra tutti spicca: la voglia di cambiamentoCan I change…  Un cambiamento quindi che, per parafrasare la Regina Elisabetta II, “è diventato una costante. Il modo in cui lo accogliamo definisce il nostro futuro”.

In questo volgere di fine anno, ci lasciamo alle spalle un 2022 denso di eventi che, in coda al biennio precedentemente vissuto, ci stanno traghettando verso una nuova forma di normalità in cui l’onlife è diventato una costante nelle nostre vite, personali e professionali.

Quella parte di mondo accessibile a Google, ha chiesto se e come cambiare la propria vita, il proprio lavoro, il taglio di capelli, come migliorare la propria attitudine verso sé stessi e gli altri. Gli effetti dei principali accadimenti degli ultimi anni, fra tutti la pandemia, hanno spinto molti di noi a considerare una nuova vita, magari traslocando in un’altra città o paese, reinventandosi e innescando quella evoluzione di cui il mondo ha bisogno, a qualsiasi latitudine.

L’oscillazione dei neutrini
I neutrini sono le particelle più evanescenti della fisica. E’ quasi come se non esistessero, sono così leggeri che non ne conosciamo la massa. Il fenomeno della ‘oscillazione dei neutrini’ (Bruno Pontecorvo, 1957) accade quando i neutrini viaggiano, mutano spontaneamente la loro natura. Per sua indole, l’essere umano è poco disponibile al cambiamento preferendo la sicurezza di un porto sicuro dove stabilirsi. Ma ogni cambiamento porta con sé una trasformazione, una evoluzione in grado di generare un rinnovato senso di appartenenza.

In questa sorta di perenne “work in progress” dove si posizionano le aziende e le pmi italiane? Le previsioni per la nostra economia non sono delle più rosee, con un significativo rallentamento della crescita del Pil per il 2023 (solo +0,4%) come dichiarano le stime Istat. Le aziende hanno attraversato un 2022 complesso che nella prima parte dell’anno ha dato qualche soddisfazione ma che sta chiudendo un semestre in discesa che si protrarrà anche per i primi mesi del 2023. Gli echi della guerra in Ucraina, le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, l’aumento vertiginoso del costo delle utenze, tutto contribuisce a creare un terreno scivoloso e pieno di insidie da affrontare anche nel prossimo futuro.

Cambiamento come evoluzione
In questo scenario dai contorni liquidi a cui Google e i media mainstream ci hanno ormai abituato, il nostro compito come Studio Chiesa è quello di costruire percorsi virtuosi con le aziende con cui collaboriamo.
Rafforzare, e in alcuni casi creare, una solida cultura di impresa partendo dalla riscoperta della propria corporate heritage, dove la storia e il passato di un’impresa diventano acceleratori per il futuro. La valorizzazione della propria cultura d’impresa rappresenta un driver strategico che può fare la differenza per le persone, il mercato e tutta la comunità di appartenenza.

Consolidare il legame con il territorio, la divulgazione del “saper fare” italiano come qualità intrinseca della manifattura italiana riconosciuta a livello internazionale, sono i pilastri su cui fondare una strutturata strategia di comunicazione coerente con l’identità del brand, per alimentare un business sostenibile e di successo per le imprese. Per raggiungere un pubblico di interlocutori sempre più ampio e differenziato, anche geograficamente. Essere onlife per creare informazione, cultura e partecipazione, e trovare modalità innovative per accogliere quella “trasformazione che tutti quanti stiamo già aspettando” (citaz. L’anno che verrà – Lucio Dalla) rivolta a tutti coloro che non vedono ciò che il mondo è ma ciò che può essere (ref. Google).

 

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