Il 16 giugno si aprirà Art Basel, la Fiera d’arte più prestigiosa al mondo
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Il 16 giugno si aprirà Art Basel, la Fiera d’arte più prestigiosa al mondo

Domani (16 giugno) si aprirà Art Basel, la Fiera d’arte più prestigiosa al mondo, che quest’anno riunirà oltre 200 importanti gallerie e più di 4.000 artisti provenienti da cinque continenti.

In contemporanea ad Art Basel, la Fondazione Beyeler ha realizzato la mostra Piet Mondrian – Evolution, omaggio al 150esimo anniversario della nascita di uno dei principali esponenti del movimento d’avanguardia che ha dettato l’evoluzione della pittura, dal figurativo all’astratto, mostrando una perfetta sintonia tra colore e geometrie.

A contrasto con il rigore di Mondrian, ci piace ricordare che nella stessa sede qualche anno prima abbiamo realizzato una nostra incursione con un Workout dedicandolo alla mostra di Jeffrey Koons, uno dei più discussi artisti della contemporaneità, genio provocatorio e ludico che ha sperimentato tutte le vie del gusto eccessivo e del kitsch, con le sue opere tanto lucide e specchianti, simboli brillanti del nulla, oltre al vuoto di cui son fatte, sono veri propri campanelli d’allarme che suonano per denunciare la caducità dell’uomo di fronte alla quotidianità se manca la nutrizione dello spirito.

Ecco il nostro amarcord

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“IN MODO PRODUTTIVO”. Però non eravamo al Sex Festival di Milano (allora si chiamava così), ma alla serissima e blasonata ARTVERONA e allora qualche sospetto cominciava a sorgere.
E poi, se si osservava attentamente, comparivano dei dettagli che alla prima occhiata erano sfuggiti (cosa del tutto naturale visto lo shock iniziale): in realtà la scritta era USAL’A e l’apostrofo era un minuscolo attrezzo meccanico. Insomma, si trattava di un bellissimo sberleffo di matrice dadaista che però introduceva a un vero e proprio manifesto programmatico sull’utilizzo dell’arte nel mondo del lavoro. Studio Chiesa communication lanciava la sua provocazione: l’arte, ma soprattutto l’arte contemporanea, può portare non solo a un cambio di paradigma nella comunicazione d’impresa, ma anche a un modo diverso di pensare e se “usata”, appunto, nel modo giusto, diventa motore di ricerca e sviluppo. Concetto oggi (quasi) sdoganato, ma ai tempi – era il 2010 – davvero rivoluzionario: nel grigio e ingessato mondo delle imprese cercava di farsi largo a gomitate un linguaggio, e un pensiero, che utilizzava codici totalmente dissintoni.

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